I Don' t Know What is Christmas

I Don' t Know What is Christmas

giovedì 1 maggio 2014

La sintesi lineare algoritmica e il nanoloop....part one...







La prima volta che ho suonato un synth fu nel 1987.
Lo possedeva un amico di quartiere.Il pomeriggio , subito dopo tornato da scuola, mi recavo proprio al bivio dell' incrocio,di fronte la sua casa....il ragazzo sempre entusiasta , mi apriva la porta e mi portava" nella stanza"....la primavera di quei anni era fresca ...i concerti erano sempre piu' diffusi ...e mentre il mio amico "swicthava"l' arsenale io fantasticavo il mio tramonto colorato di suoni ,insieme ai miei amici preparando l' ennisimo concerto......

Il Korg poly 800 non lo acquistai mai......passarano 10 anni....scelsi il Roland D-50....

Volai per l'Inghilterra subito dopo....alla ricerca ...per la ricerca...per la missione.
Era una promessa,e non solo per me ,ma anche per chi  mi e stato sempre vicino.
Insieme al mio socio arrivai a Londra nel Gennaio 1996.
Il Brit -Pop dilagava. Del Grunge mi era rimasto in valigia solo "Mellon Collin & Infinity Sadness" di Billy Corgan....Sognavamo ad occhi aperti era tutto meraviglioso....le luci ,i palazzi giganti, i taxi ,
la Regina, il pound.....
 


Le nuvole rosse sfrecciavano nel cielo infuocato di Soho....verso le 21 a Denmark Street non  c'era tanta gente....potevo stare incollato alle vetrine delle nuove collezioni del "Turkey"e le nuove uscite del MusiK Mess....erano passati gia' due anni dal nostro arrivo a Londra.....tanti nostri amici e componenti ci avevano abbandonato....eravamo cambiati anche noi....
Ci eravamo resi conto da soli di proseguire per la strada elettronica.....sempre di piu'...per lasciareda parte gli strumenti convenzionali.
Nel 1998 Sony Supernova(il mio socio)...era riusito a trovare un appartamento nella zona residenziale di Finsbury Park....stazione a poche fermate da Camdem.....nel tempo tutto il gruppo si trasferi nella palazzina.....
Frequentavamo sempre il lunedi sera un locale a Oxford Street....si chiamava "Going underground".....in seguito "Trash".....si trovava sempre gente del circuito indie rock londinese....
ci piaceva un sacco...eravamo sopranominati "the italians"....


 Era tutto troppo competitivo,troppo grande.....ripensando la meta' degli anni novanta, noi eravamo molto giovani,la citta' era velocissima,lavoravamo tanto.....aspettai 6 mesi per comprare il primo computer per la nostra autoproduzione....nella palazzina montammo diverse recording room in ogni flat....ma non bastava.....eravamo  in 4 in line up ...e oltre alle registrazioni dovevamo prepararci per uscire live....non potevamo  programmare le persone...la nostra musica...era melodica ma molto macchinosa....mentre tutti ascoltavano i Suede noi cercavamo di enfatizzare il groove dei Gong con il sound dei Orbital.....mah....fuori contesto atistico e epocale....ma sicuramente eravamo piu'aggiornati sui metodi di recording e sintesi del suono.
Camdem pullulava di gruppi "glammozzi"....ci ripudiavano....tutti.....non capivano perche' avevamo cosi' tanta roba a nostro seguito....noi rispondevamo.."we sound different"...
Quell' affermazione non derivava dal fatto che noi eravamo i migliori...per noi era una certezza di avere una sonorita' e una immagine diversa dalla loro pur essendo del loro contesto....loro non capivano...ci facevano tante domande....quando dicevo che suonavo il synth loro con un sorriso dicevano :"Ahhhh ...Keyboards"....le cose adesso saranno ancora piu' cambiate.....questo era il circuito indie ....quello del "centro",del Pop e della Dance....era un 'altra cosa.....Possedavamo gia' diversi network Daw,synth digitali,Sony S aveva anche comprato per 220 pound il mitico Moog Prodigy........ma il synth con cui ho condiviso piu' tempo in terra anglosassone fu il  Roland D-50.
 È stato messo in commercio per competere con lo Yamaha DX7. Tra le sue caratteristiche si notano la presenza di effetti on-board, di un joystick per la manipolazione del suono e l'immissione dei parametri e di una tastiera dotata di aftertouch e sensibile alla dinamica.
Il D-50 è diventato negli anni uno dei synth più diffusi per la (relativa) facilità di utilizzo rispetto ad altre macchine concorrenti . Questo lo rese uno strumento concorrente, spesso usato accoppiato alla macchina Yamaha. Nato per offrire una dichiarata semplicità d'uso rispetto ai suoi predecessori analogici questo sintetizzatore in realtà non è molto intuitivo da programmare, la sintesi è basata su una simulazione di sintesi analogica con sezioni di generatori digitali, filtri ed amplificatori a cui si può sommare una sintesi PCM (per campioni). La somma dei due programmi detta Tono viene fatta passare attraverso un sezione effetti dotata di equalizzatore e Chorus. A loro volta questi Toni saranno sommati ancora una volta per ottenere una Patch che avrà a disposizione un riverbero digitale come effetto finale. Il bilanciamento tra i toni è attuabile in programmazione ma anche attraverso un Joystick. La fortuna di questo sintetizzatore è dovuta alla sua dotazione di suoni eterei e d'ambiente.Oggi Roland ci permette di tornare indietro negli anni e di riassaporare le sonorità che ci hanno tanto meravigliato da ragazzini grazie alla VC-1, una PC card della serie V-Card che consente al V-Synth o al VariOS di essere trasformati nel leggendario D-50.

Futurismo...non e' mai abbastanza....

La cosa piu' interessante di questo sintetizzatore era la funzione Chase.
Questa funzione era una sorta di MIDI delay alternante  tra i suoni Upper e Lower delle pacth del D-50...lasciando in loop l'effetto chase si puo' continuare a  muovere i parametri di sintesi lineare aritmetica all' interno dei quattro "toni"ottenedo un"evolving" del suono sempre diverso e miscelato.
Io e il mio socio eravamo sempre sbalorditi...il suono era dimensionale,imprevedibile ....visionario.



Il D-50 ora giace in disuso nella sua custodia....non riesco a liberarmene e ogni tanto registro in Ableton qualche suono nuovo....





                           POST PUNK / ELECTROPUNK / CREATE DIGITAL MUSIC


I Prodogy , Massive Attack, Tricky, i Faithless, gli Underworld ,gli Orb,i Chemical Brothers,gli Orbital ,Daft Punk e persino i Primal Scream si differenziarono nel aspetto musicale per le sonorita' elettroniche  graffianti e tematiche popolari sulla tensione del cambiamento.....il chaos....quando ho visto i Prodigy in "Fat of the Land" rimasi impietrito come guardai la prima volta in TV i Sex Pistols....quello che piu' mi galvanizzava era la sequenzazione delle loro performance....oltre al loro suono e alla loro "forte "(a volte inaccettabile....) immagine.....si distinguevano subito "on the air"......un crossover in griglia elettronica stupefacente.....comprai la stessa tastiera del gruppo,loro ne avevano ben 5....era una campionatore sequencer  "Roland W-30"...un esempio stupefacente di cosa questa macchina e' in grado di fare e' questa song ...."Firestarter"....
I Prodigy aprono con “The Fat Of The Land” un capitolo tutto nuovo nella loro carriera e nel panorama musicale dei tempi.  Il disco contiene alcuni dei classici di quell'epoca, ed è forse l'unico nella discografia della band a potersi definire compiuto nella sua interezza: ne è immediato esempio il brano che apre il lavoro, sorprendente introduzione ad un nuovo modo di interfacciare rock ed elettronica con la forza d'urto come comun denominatore.


Gli Atari Teenage Riot sono un 'altra realta' underground di quei anni....tedeschi di Berlino
li ascoltai a un concerto a Embankment station di Londra nella primavera del 1999....
Questo gruppo non solo esprimeva rabbia vera ma proprio un  disagio socio psicologico.
Nella Berlino "citta calda",guidati da Alec Empire, fautore di una mescolanza di industrial ed hardcore punk che verrà definita, a seguito del nome dell’etichetta fondata da Alec stesso per diffondere la sua musica, Digital Hardcore. A loro modo fondamentali per l’evoluzione d’un certo tipo di sonorità, non hanno mai raggiunto particolari vette di notorietà, seppur siano nominalmente conosciuti da chiunque ascolti ed apprezzi industrial ed elettronica alternativa e violenta.Un carroarmato......pazzeschi....
Poi ci sono loro ....i NIN...di Trent Reznor.....dal Cleaveland...con la loro industrial metal dark electro...Reznor produsse diversi album di Maryiln Manson lanciando la propria l'etichetta Nothing Records......e per ritornare sull ' industrial tedesca non posso dimenticare i blasonati Einsturzenden Neubauten e i piu' moderni Ramstain. Blixa Bargeld insieme ai suoi Neubauten toccato il borderline con tessiture impensabili ,pubblicando un album capolavoro "Halber Mensch" dove ogni brano diventa dunque un tentativo di sperimentare in direzioni diverse, cercando nel contempo di dare unitarietà tematica e sonora.
"Halber Mensch" diventa così un gigantesco caleidoscopio che si immerge negli abissi più disumani del loro sound degradato e straziante, alla ricerca (destinata a fallire )di residue tracce di vita, di armonia e di "musica", di tutto ciò che sembra essere la negazione stessa degli intenti sonori del progetto del gruppo. L’arte degli Einstürzende Neubauten mette a nudo la realtà di un’esistenza senza punti di riferimento.Qualunque esperimento rumoristico tentato precedentemente dalla band impallidisce di fronte a questo lungo e spaventoso rituale di purificazione, a questa tortura sanguinaria nella quale l’elemento più tagliente e pauroso è paradossalmente proprio la voce. Tutto è soffocato in un’atmosfera infernale, è puro espressionismo, è vera anti-musica, non più suonata con "strumenti", ma con "oggetti" (qui si annoverano seghe circolari,trapani e travi metalliche) e solcata dal canto stridulo di Bargeld,che ci traghetta tra le macerie della nostra epoca, in un incubo senza risveglio, senza consolazione, senza possibilità di uscita.

  Ecco quindi un avveniristico look da cyberpunk sotto anfetamine, con magliette piene di sponsor e di plastica, collezioni di piercing e catene ...nel 1986 esce un gruppo fondamentale per il  manifesto post punl moderno...loro sono i Sigue Sigue Sputnik ...."Love Missile F1-11" è forse l'esempio più lampante di questo rock'n'roll futuristico: la voce di Martin Degville sintetizza i lamenti del cuore di Gene Vincent con l'alienazione di Alan Vega, sparando tra le nostre orecchie un missile che allude a fantasiosi simboli sessuali quanto a una prossima guerra nucleare. In sottofondo echi di Mozart, taglia-incolla di chitarre alla New York Dolls filtrate attraverso il Roland G-707 (il synth guitar che l'amicone Mick Jones aveva regalato a James per il suo compleanno) e campionature da film classici anni '80 come Terminator, Mad Max, lo Scarface paciniano, Blade Runner. Considerati da molti la seconda grande truffa del r'n'r per la loro quasi totale incompetenza musicale, in realtà il loro messaggio riprende l’analisi warholiana sull'arte, spostandola sul pentagramma e nel mondo patinato delle riviste e dei videoclip, estremizzandola a tal punto che l’arte sembra scomparire a favore di un fragoroso vuoto, riempito da un mix di ogni genere musicale dove anche la pubblicità entra a far parte dell’opera in sè. A me piacciono un sacco.....

  Non a caso il  celebre manager dei Sex Pistols(Malcom Mc Laren), è un autore di musica 8 bit. Ha dichiarato in una intervista per Wired che: «La chip music è il nuovo folk dell`era digitale. I musicisti del microchip rendono attuali vecchi suoni, senza fronzoli e senza bisogno di studi di registrazione o case discografiche. È la generazione del Nintendo che campiona la propria giovinezza, che inventa i propri strumenti, così come avevano fatto i Kraftwerk. È la resistenza. Contro una musica, quella imperante, sempre più uguale a se stessa, schiava com`è di software avanzatissimi che riducono ogni possibile missaggio e sonorità a un semplice clic del mouse».


Tutto iniziò nel 2000. Johan Kotlinski, studente al Royal Institute of Technology di Stoccolma, ha creato una cartuccia, chiamata Little Sound DJ (www.littlesounddj.com) che trasforma un GameBoy in un sintetizzatore musicale. Nel giro di pochi mesi si è creato un vero e proprio popolo 8 bit.
Trasformare il GameBoy in una workstation musicale: chi se lo sarebbe mai aspettato che quel giocattolino potesse divenire un’arma micidiale? Con questa ROM, installabile su una cartuccia vuota tramite apposito dispositivo, il vostro GameBoy sarà dotato di un intero sistema di produzione musicale che comprende un sequencer, una serie di campioni da varie drum machines (tra cui la serie TR Roland e LinnDrum) ed un sintetizzatore con arpeggiatore incluso.

Poi arrivo il Nanoloop...... tracker synth 8 bit per gameboy advance e dmg...... il messiah per il c64,la Paul card  per l'Atari 2600....ecc...ecc...con l' arrivo del touch neli sistema Ds Nintendo ,Ipad con sistema  iOS e tablet Android...la Micromusic ormai ventennale approda sul mercato musicale non piu' come genere di nicchia ma come prodotto multimediale worldwide.

La diffusione del fenonmeno della Chipmusic e' anche correlato a quello della Circuit bending ovvero la
s'indica l'arte di modificare in maniera creativa, attraverso semplici  cortocircuiti, apparecchi elettronici a basso  voltaggio o strumenti elettronici alimentati a pile, come giocattoli (il più famoso tra questi è lo Speak & Spell della  Texas Instruments commercializzato in Italia come Grillo Parlante dalla Clementoni), Keyboards & Drum Machines e EFx Guitars,   allo scopo di generare suoni inediti e curiosi, creare nuovi strumenti musicali e generici generatori di suono.
Generalmente il Circuit Bending viene associato alla musica elettronica sperimentale, al noise e a musicisti  alla ricerca di nuovi suoni e di nuove strumentazioni "aleatorie". I suoni generati da tali apparecchiature sono, infatti, per lo più casuali, caotici o comunque non canonicamente collegabili all'idea di suono emesso da uno strumento musicale.
Il Nanoloop e' stato sviluppato alla fine degli anni ’90 all’Accademia di Belle Arti di Amburgo e caratterizzato da un design minimalista, Nanoloop è uno dei capisaldi della chiptune su GameBoy. Disponibile su cartucce appositamente realizzate, la versione 1.5 è considerata la più “pura” (dal punto di vista del sound 8-bit). La versione 2.3, per GameBoy Advance, contiene anche un sintetizzatore software. Di recente realizzazione, invece, la versione per iPhone ed Android che contiene l’equivalente della versione 2.3 più un semplice campionatore. Una nuova avanguardia che unisce la sperimentazione elettronica e quella musicale.



Molecul Modular Synthesizer....Arduino base sinthesizer.....2014.....

                                                                fine parte one
Un sound-panzer, quello degli ATR, nel quale permangono elementi riconducibili all’hardcore-techno (Joey Beltram e il suo micidiale “mentasm sound”, le cadenze “militaresche” del gabba, l’uso massiccio del breakbeat), ma che dimostra d’avere ben poco da spartire col dancefloor. Più che musicisti elettronici in vena di slogan, il terzetto assomiglia a uno squadrone hardcore-punk dotato di nuove armi (computer e campionatore), armi che “ti permettono di muoverti più velocemente, di non farti afferrare”. Le performance, di conseguenza, rasentano il delirio da sfida “industriale” di un Genesis P-Orridge, o indulgono in pose da collettivo agit-prop in pieno comizio propagandistico, mentre il messaggio resta astutamente in bilico tra nichilismo autodistruttivo (“Life’s like a videogame with no chance to win") e desiderio di rivolta: eros e thanatos compressi in un’unica raffica di mitragliatrice. Il motto “musica da marcia per giovani psicopatici” (così recitava il retro copertina del singolo “Discipline” dei Throbbing Gristle) andrebbe ora sostituito con un super-cool “musica da marcia per giovani psicopatici possibilmente anarchici”.
Un sound-panzer, quello degli ATR, nel quale permangono elementi riconducibili all’hardcore-techno (Joey Beltram e il suo micidiale “mentasm sound”, le cadenze “militaresche” del gabba, l’uso massiccio del breakbeat), ma che dimostra d’avere ben poco da spartire col dancefloor. Più che musicisti elettronici in vena di slogan, il terzetto assomiglia a uno squadrone hardcore-punk dotato di nuove armi (computer e campionatore), armi che “ti permettono di muoverti più velocemente, di non farti afferrare”. Le performance, di conseguenza, rasentano il delirio da sfida “industriale” di un Genesis P-Orridge, o indulgono in pose da collettivo agit-prop in pieno comizio propagandistico, mentre il messaggio resta astutamente in bilico tra nichilismo autodistruttivo (“Life’s like a videogame with no chance to win") e desiderio di rivolta: eros e thanatos compressi in un’unica raffica di mitragliatrice. Il motto “musica da marcia per giovani psicopatici” (così recitava il retro copertina del singolo “Discipline” dei Throbbing Gristle) andrebbe ora sostituito con un super-cool “musica da marcia per giovani psicopatici possibilmente anarchici”.
Un sound-panzer, quello degli ATR, nel quale permangono elementi riconducibili all’hardcore-techno (Joey Beltram e il suo micidiale “mentasm sound”, le cadenze “militaresche” del gabba, l’uso massiccio del breakbeat), ma che dimostra d’avere ben poco da spartire col dancefloor. Più che musicisti elettronici in vena di slogan, il terzetto assomiglia a uno squadrone hardcore-punk dotato di nuove armi (computer e campionatore), armi che “ti permettono di muoverti più velocemente, di non farti afferrare”. Le performance, di conseguenza, rasentano il delirio da sfida “industriale” di un Genesis P-Orridge, o indulgono in pose da collettivo agit-prop in pieno comizio propagandistico, mentre il messaggio resta astutamente in bilico tra nichilismo autodistruttivo (“Life’s like a videogame with no chance to win") e desiderio di rivolta: eros e thanatos compressi in un’unica raffica di mitragliatrice. Il motto “musica da marcia per giovani psicopatici” (così recitava il retro copertina del singolo “Discipline” dei Throbbing Gristle) andrebbe ora sostituito con un super-cool “musica da marcia per giovani psicopatici possibilmente anarchici”.
Un sound-panzer, quello degli ATR, nel quale permangono elementi riconducibili all’hardcore-techno (Joey Beltram e il suo micidiale “mentasm sound”, le cadenze “militaresche” del gabba, l’uso massiccio del breakbeat), ma che dimostra d’avere ben poco da spartire col dancefloor. Più che musicisti elettronici in vena di slogan, il terzetto assomiglia a uno squadrone hardcore-punk dotato di nuove armi (computer e campionatore), armi che “ti permettono di muoverti più velocemente, di non farti afferrare”. Le performance, di conseguenza, rasentano il delirio da sfida “industriale” di un Genesis P-Orridge, o indulgono in pose da collettivo agit-prop in pieno comizio propagandistico, mentre il messaggio resta astutamente in bilico tra nichilismo autodistruttivo (“Life’s like a videogame with no chance to win") e desiderio di rivolta: eros e thanatos compressi in un’unica raffica di mitragliatrice. Il motto “musica da marcia per giovani psicopatici” (così recitava il retro copertina del singolo “Discipline” dei Throbbing Gristle) andrebbe ora sostituito con un super-cool “musica da marcia per giovani psicopatici possibilmente anarchici”.
Un sound-panzer, quello degli ATR, nel quale permangono elementi riconducibili all’hardcore-techno (Joey Beltram e il suo micidiale “mentasm sound”, le cadenze “militaresche” del gabba, l’uso massiccio del breakbeat), ma che dimostra d’avere ben poco da spartire col dancefloor. Più che musicisti elettronici in vena di slogan, il terzetto assomiglia a uno squadrone hardcore-punk dotato di nuove armi (computer e campionatore), armi che “ti permettono di muoverti più velocemente, di non farti afferrare”. Le performance, di conseguenza, rasentano il delirio da sfida “industriale” di un Genesis P-Orridge, o indulgono in pose da collettivo agit-prop in pieno comizio propagandistico, mentre il messaggio resta astutamente in bilico tra nichilismo autodistruttivo (“Life’s like a videogame with no chance to win") e desiderio di rivolta: eros e thanatos compressi in un’unica raffica di mitragliatrice. Il motto “musica da marcia per giovani psicopatici” (così recitava il retro copertina del singolo “Discipline” dei Throbbing Gristle) andrebbe ora sostituito con un super-cool “musica da marcia per giovani psicopatici possibilmente anarchici”.



Un sound-panzer, quello degli ATR, nel quale permangono elementi riconducibili all’hardcore-techno (Joey Beltram e il suo micidiale “mentasm sound”, le cadenze “militaresche” del gabba, l’uso massiccio del breakbeat), ma che dimostra d’avere ben poco da spartire col dancefloor. Più che musicisti elettronici in vena di slogan, il terzetto assomiglia a uno squadrone hardcore-punk dotato di nuove armi (computer e campionatore), armi che “ti permettono di muoverti più velocemente, di non farti afferrare”. Le performance, di conseguenza, rasentano il delirio da sfida “industriale” di un Genesis P-Orridge, o indulgono in pose da collettivo agit-prop in pieno comizio propagandistico, mentre il messaggio resta astutamente in bilico tra nichilismo autodistruttivo (“Life’s like a videogame with no chance to win") e desiderio di rivolta: eros e thanatos compressi in un’unica raffica di mitragliatrice. Il motto “musica da marcia per giovani psicopatici” (così recitava il retro copertina del singolo “Discipline” dei Throbbing Gristle) andrebbe ora sostituito con un super-cool “musica da marcia per giovani psicopatici possibilmente anarchici”.

1 commento: